Luci dell’est

Luci dell'est

di Lucio Battisti

A cura di Cristian Corsini

E ascolto te, il passo tuo, il tuo respiro dietro me…

(Lucio Battisti, Luci dell’est)

Siamo nell’ Italia di fine secolo scorso, precisamente nel novembre del 1972 quando un sole caldo nasce ad est. E’ autunno e sui colli la nebbia è fitta, l’erba è bagnata e i funghi danno il benvenuto all’autunno. Un uomo e una donna discutono della vita, del loro rapporto e della bellezza che c’è nell’amarsi. Questa scena è il fotogramma protagonista di Luci dell’est.

Quasi per gioco, finiscono per rotolarsi fra le foglie che ormai ricoprono il prato, incuranti dell’umidità così come dell’amarezza che, a volte, riserva la vita. Un amore fatto di piccole cose, come ce ne sono tanti; quegli amori dove basta un bacio, una carezza, una corsa nel prato e un osteria per essere felici.

In questo brano, Mogol, da vero maestro della letteratura moderna, come un attuale Cyrano de Bergerac, dona una delle sue poesie alla musica affidandola alla voce di Lucio Battisti. Un insieme di note e parole che fanno sentire come al cinema mentre si guarda un film romantico. Una storia ricca di emozioni e di esplicite descrizioni. Una donna che parla poco italiano, e un uomo che non parla bene slavo si conoscono con il linguaggio universale dell’amore. Con lei, lui dimentica tutti i problemi che lo affliggono e se ne innamora. Si perde nei suoi occhi, sui suoi seni e sul suo viso che, come un sole rosso acceso, brucia d’amore per lui.  Poi, due momenti precisi: un ramo calpestato e uno sparo di fucile; due brevi istanti in cui torna con la mente attenta e lucida, ma soltanto per pensare alla voce di lei.

L’ottava nota di Luci dell’est

A cura di Cristian Corsini

Poche cose si possono dire circa Lucio Battisti; lo si ama, o lo si odia. Dal punto di vista musicale, non è uno dei più precisi, e in questo brano lo si sente bene, con la sua voce al limite delle dissonanze. Ma insieme a Mogol, Lucio Battisti forma quella strana coppia che sa descrivere appieno l’amore come due amici geniali che, insieme, con un cacciavite possono aggiustare tutto.

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